Abbiamo raccolto migliaia di firme per sostenere la proposta di un fondo contro i cambiamenti climatici sostenuto da una tassa sui super ricchi.
Non si può più rimandare, il degrado ambientale ed il conseguente stravolgimento climatico sono fenomeni più che mai attuali e colpiscono soprattutto coloro che sono già più vulnerabili, concentrati nei paesi del Sud del mondo. Non si tratta di un fenomeno nuovo, ma di una situazione di perdurante disuguaglianza e ingiustizia socio-economica a livello globale, di cui stanno pagando il prezzo più alto coloro che hanno contribuito meno al problema. Per questo motivo, l’economista Esther Duflo, ha affermato che i paesi ricchi hanno un "debito morale" nei confronti dei più poveri, stimato in 500 miliardi di dollari. È quindi necessaria una redistribuzione delle ricchezze per finanziare una maggiore equità globale.
Lo scorso mese si è presentata l’occasione giusta per innescare questo cambiamento: tra il 18 e 19 novembre si sono svolte le negoziazioni del G20 a Rio de Janeiro, sotto la presidenza pro-tempore dell’incontro dello stesso presidente del Brasile, Lula. Egli ha sostenuto la proposta dell’associazione brasiliana NOSSAS di creare un fondo per ridurre l’impatto della crisi climatica per la popolazione mondiale concentrata nel Sud del mondo, finanziato tassando di un +2% all’anno i 3000 miliardari più ricchi.
L’associazione si è quindi subito attivata per raccogliere quante più firme possibili tramite petizione e ha intessuto una partnership allargata con oltre 20 organizzazioni brasiliane, giornalisti ed influencer per ampliare la portata delle azioni a sostegno della proposta. ha poi cercato un sostegno internazionale, promuovendo il lancio di petizioni digitali in altri paesi per arrivare alla pubblicazione di un manifesto, firmato da oltre 40 organizzazioni di 16 paesi, indirizzato direttamente ai leader del G20, rafforzando l'unità e l'urgenza della proposta. È quindi in questo contesto che NOSSAS, ha chiesto il nostro aiuto, a cui noi abbiamo risposto con una petizione per dimostrare che anche in Italia c’è una comunità pronta ad appoggiare questa proposta.
Grazie all’enorme sforzo internazionale per chiedere maggiore giustizia climatica e socio-economica, la proposta di tassare i super-ricchi per finanziare un fondo di resilienza ai cambiamenti climatici è stata inclusa nella dichiarazione finale del G20, seppure senza specificare l’auspicato 2% annuale, ma parlando di tassazione adeguata ed efficace di questi individui.
Abbiamo raggiunto un grande traguardo. Abbiamo portato l’attenzione internazionale sulla necessità di mitigare i devastanti effetti dei cambiamenti climatici e preteso l’applicazione del principio che chi inquina paga. Tuttavia non possiamo fermarci ora nel portare avanti le nostre richieste, perché ci riterremo soddisfatti solo quando le misure richieste saranno davvero implementate. Perciò la nostra battaglia, sia a livello nazionale che internazionale, proseguirà ed avremo bisogna di crescente appoggio per generare un’effettiva pressione dal basso sulle istituzioni che si sono dette aderenti alla proposta, affinchè non vengano meno agli impegni presi.
Per raggiungere obiettivi ambiziosi oggi negati serve organizzazione, serve studio e serve creare agitazione, in Italia e nel mondo. Con questa consapevolezza abbiamo deciso di impegnarci a costruire una nuova organizzazione, dal basso, a partire da quello che abbiamo imparato dalla nostra esperienza di attivisti a Genova.
Oggi Genova che osa è una comunità di più di 80mila persone, provenienti da tutta Italia. Per organizzarla abbiamo deciso di lanciare una nuova iniziativa nazionale "Organizzazione Studio Agitazione".
DICEMBRE 2024
MARTA SERRA
Il nostro percorso di formazione per chi vuole lottare, insieme a noi, per un mondo più egualitario e solidale.